Simon
carcere coloniale di Ushuaia
patagonia argentina

(via da El Chalten)
24
Quelli del villaggio lo impiccarono comunque perche' era un negro.
Sotto ai pantaloni il suo basso ventre formava ancora un bozzo derisorio.
Boris Vian
"Sputero' sulle vostre tombe"





Valparaiso
Chile

Octavio che canta in quechua




Octavio


mattoni di adobe a seccare

laguna colorada

bolivia



fumarole vicino alla frontera
senza cavalli morti

Bolivia


deserto Sinoli
Bolivia

40km a San Pedro

frontera boliviana



Inti Illimani
concerto
in memoria della strage di Santa Maria di Iquique
La Serena, Chile



Plaza des armas

Potosi

Bolivia




Potosi
Bolivia

Potosi
Bolivia

campesinos in rivolta
La Paz



"Imagínense ustedes, en el campo sobre todo, la mayor parte de los niños muere y muy pocos se salvan de esa muerte. Estos temas quisiéramos solucionarlos, no solamente con la participación de los bolivianos, sino también de la cooperación internacional. Resolver, no para Evo; no estoy pidiendo participación de la comunidad internacional para Evo sino para el pueblo boliviano".

Evo Morales 22-01-2006

http://vivabolivia.splinder.com/

La Bolivia «vicina al punto di rottura»
Almeno quattro morti nelle manifestazioni della opposizione lo scorso fine settimana a Sucre. La nuova costituzione approvata senza la presenza dell'opposizione
Pablo Stefanoni
La Paz
Evo Morales deve aver deciso che la miglior difesa è l'attacco e così si è lanciato nella difesa a oltranza della nuova costituzione, il cui testo è stato approvato la sera di sabato dalla costituente senza la presenza dell'opposizione e in mezzo a incidenti che finora sono costati la vita a 4 persone (ma possono essere di più visto che ci sono diversi feriti gravi).In un messaggio pronunciato domenica il presidente indigeno ha annunciato che la nuova Magna Carta sarà approvata con un referendum. Deciso a non far marcia indietro dalle sue riforme nazionaliste, Morales ha accusato «i gruppi oligarchici, conservatori e neoliberisti di non aver mai voluto che ci fosse una nuova Costituzione» e «i settori contrari agli interessi nazionali di aver cercato da tempo i morti, perché non accettano che la Bolivia sia governata da un indio». Da parte sua, l'ex- presidente di destra Jorge Quiroga ha criticato l'approvazione di «una costituzione approvata in una caserma, scritta tra fucili e baionette, e macchiata di sangue» e ha chiesto a Evo Morales di rinunciare a «essere il burattino del tiranno Hugo Chávez».Invocata dai campesinos e dagli indigeni per «rifondare la Bolivia», l'assemblea costituente è stata una delle promesse elettorali-chiave del presidente socialista. La costituente però è rimasta paralizzata da quando il 15 agosto la maggioranza di sinistra ha deciso escludere dal dibattito la richiesta di Sucre - sostenuta dal sindaco e dall'università locale - di tornare a essere essere la capitale a tutti gli effetti e non solo simbolica della Bolivia, come stabilisce l'attuale costituzione. Nel pieno di un'ondata di razzismo, diversi indigeni che presidiavano l'edificio in cui si riuniva l'assemblea, sono stati cacciati da gruppi di cittadini di Sucre al grido di «chi non salta è un lama».Lo scorso fine settimana la crisi si è ulteriormente acutizzata quando, per superare la paralisi, la costituente si è riunita in un liceo militare a 7 km da Sucre e ha approvato la nuova costituzione «in blocco», a tutta velocità e senza la partecipazione - e fra le furiose critiche - dell'opposizione di destra. Poi, di fronte alla protesta cruenta degli studenti, i costituenti sono stati evacuati verso la vicina Potosí, dove la presidente dell'assemblea, la dirigente campesina Silvia Lazarte, ha detto che si sarebbe cercato un nuovo posto in cui riunirsi.Con la leadership bypassata, la furia dei gruppi più radicali ha sprofondato lo scorso fine-settimana Sucre nel caos, fra gli assalti a stazioni di polizia e dei pompieri da parte degli studenti universitari. Le violenze sono arrivate a un punto tale che la Polizia nazionale ha deciso il ritiro dei suoi effettivi a Potosí, consentendo così la fuga di 160 detenuti dal carcere di San Roque, le cui porte si sono aperte senza colpo ferire. Il generale Miguel Vázquez, ha detto che un suo agente è stato linciato dalla folla (ma la notizia non è stata confermata). Sabato è morto l'avvocato Gonzalo Durán, di 29 anni, raggiunto da un proiettile, che però nessuno sa da chi sia stato sparato, visto che il ministro alla presidenza, Juan Ramón Quintana, ha dichiarato che «è di calibro 22 e non è fra quelli utilizzati dalla polizia». Ieri il numero dei morti è salito a 4 (un manifestante di 19 anni precedentemente ferito) ma il numero può ancora aumentare visto che ci sono diverse persone ricoverate in condizioni critiche.Il vicepresidente �?lvaro García Linera ha accusato «la borghesia agro-esportatrice» e un settore «fascista della destra» di voler destabilizzare - e rovesciare - Evo Morales e ha sostenuto che si è arrivati al «punto di svolta» fra il blocco conservatore e il blocco indigeno-popolare. «All'inizio avevamo creduto che fosse possibile la ricostruzione dello Stato attraverso il dialogo e gli accordi, e noi continuiamo a crederlo. Però al lume della ragione e della storia, sono portato a pensare che bisognerà arrivare a un momento di rottura delle forze in campo... E credo che per quanto riguardo la Bolivia, questo momento sia più vicino di quel che sembri».Ieri su Sucre è tornata una calma tesa e la tensione è passata all'ambito politico. Oggi nessuno è in grado di arrischiarsi a dire quale sarà la sorte della costituente. La prima incognita è sul luogo in cui si riunirà: la legge vorrebbe che fosse ancora Sucre tuttavia, come si è visto, non è aria. La seconda incognita è se Evo Morales abbia la forza sufficiente per legittimare una costituzione approvata senza l'opposizione.

da Il Manifesto

27 novembre 2007


Chacaltaya
(5500m)
La Paz
Bolivia

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